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18/9/2024 POLONIA - Il gruppo polacco Łysoń acquisisce l'italiana SAF Natura
Il Gruppo Polacco Łysoń, leader nella produzione di soluzioni innovative per gli apicoltori, ha acquisito l'azienda italiana SAF Natura, nota per la produzione di smielatori e altri dispositivi per apicoltori. L'obiettivo della transazione č aumentare la presenza nei mercati dell'Europa me .... (leggi la notizia)
17/9/2024 BULGARIA - Nuovi requisiti per l'attività di credito dal 1 ottobre 2024
Il consiglio di amministrazione della Banca nazionale bulgara ha deciso che le banche bulgare concederanno prestiti con un tasso di autopartecipazione del 15% e con una durata massima di 30 anni. I requisiti riguardano le famiglie e si applicano ai prestiti garantiti da immobili residenziali situati .... (leggi la notizia)
17/9/2024 ARMENIA - Aumentate le esportazioni di diamanti dell’88,2%
Secondo il Servizio doganale, nel 2023, l'Armenia ha aumentato l'esportazione di diamanti a 4.458,7 mila carati (+88,2%), con un aumento del valore in dogana a 592,8 mln di dollari (+41,5%). La maggior parte delle esportazioni č stata indirizzata verso gli Emirati Arabi Uniti (84,6%), seguiti da Rus .... (leggi la notizia)
16/9/2024 SENEGAL - La BEI appoggia la Banca Agricola
La Banca agricola del Senegal e la Banca europea per gli investimenti (Bei), con il sostegno dell’Unione europea (UE), hanno firmato un prestito da 30 milioni di euro per rafforzare lo sviluppo sostenibile delle catene del valore agricolo in Senegal. Questa partnership, secondo i finanziatori, cons .... (leggi la notizia)
13/9/2024 SLOVENIA - L’esecutivo lancia un pacchetto di misure fiscali
Il governo ha approvato il primo di una serie di pacchetti fiscali volti, secondo l’Esecutivo, a migliorare la competitività e la produttività delle imprese. Il pacchetto include incentivi fiscali per personale altamente qualificato di età inferiore ai 40 anni che rientra nel Pa .... (leggi la notizia)
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Volete esportare?

Volete importare?

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Con il progetto di consulenza "Step-by-Step" aiutiamo le imprese che desiderano esportare o importare a diventare aziende di successo a livello internazionale.

Dopo il calo del 20,9 % registrato nel 2009, l’export italiano di beni torna a crescere a un tasso annuo medio dell’8,4% nel periodo 2010/2012, con un picco del 10,3 % quest’anno e un tasso medio del 7,4 % nel prossimo biennio (+ 8,1 % nel 2011 e + 6,7 % nel 2012). Il pieno recupero rispetto ai valori pre-crisi è tuttavia atteso solo nel 2013, quando le nostre esportazioni raggiungeranno il valore di 395 miliardi di Euro.
Sono queste le principali previsioni del Rapporto Export 2010/2014 di SACE.
Il Made in Italy ha dimostrato una buona capacità di reazione alla crisi, ma non in modo generalizzato: hanno subìto minori riduzioni di domanda e redditività le imprese che sono state in grado di attuare processi virtuosi di ristrutturazione prima del 2008, per poi far fronte alle difficoltà dei mercati tradizionali riposizionando le proprie azioni commerciali ed investimenti verso mercati a maggiore crescita. Nello scenario competitivo internazionale, i tassi di crescita dell’export italiano risultano simili a quelli della Francia e di paesi export-led come Canada e Giappone. Sono invece inferiori a quelli della Germania, che beneficia del forte aumento della produttività dell’industria manifatturiera (avvenuto tra il 2002 ed il 2006), e degli Stati Uniti, che allo scoppio della crisi hanno puntato sull’export per ridurre il deficit della bilancia commerciale.
Dalle previsioni emerge una crescita sostenuta dell’export italiano verso i maggiori mercati emergenti, in primis Brasile, Turchia e Cina, e una maggiore propensione a orientarsi verso destinazioni meno vicine, sia geograficamente che culturalmente, ai nostri imprenditori.
La crescita dell’export verso le economie emergenti “avanzate”, dopo il balzo atteso per il 2010 (+ 13,6 %), sarà mediamente superiore al 9 % annuo, tre punti percentuali in più della performance attesa verso i mercati di destinazione più tradizionali.
La dinamica del fatturato estero verso gli emergenti “in senso stretto” sarà, invece, più vicina a quella complessiva (+ 7,3 %).
Le previsioni indicano un incremento del peso dei beni intermedi (dal 27,3 % del 2009 al 29,9 % del 2014) e d’investimento (dal 40,7 % al 41,5 %) rispetto all’export italiano totale, a fronte di una graduale riduzione dell’incidenza dei beni di consumo. Anche le dinamiche di crescita saranno differenziate per settore industriale, con i beni intermedi – che guidano l’attuale ripresa (+ 16,4 % nel 2010) – a registrare la crescita più veloce, seppure con un rallentamento nel prossimo biennio (+ 8,8 %).
La crescita dell’export dei beni di investimento sarà intensa: + 10,4 % nel 2010, + 7,9 % nel biennio 2011/12. Più contenuto l’incremento per i prodotti agricoli, con tassi di crescita di poco inferiori a quelli storici (+ 5,5 % in media) e per i beni di consumo, che difficilmente registreranno tassi superiori al 5 %.

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