Import e Export di Prodotti e Servizi
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24/1/2025
ANGOLA, GHANA, MAURITANIA, TANZANIA e SENEGAL. Questi i cinque nuovi Paesi che diventano prioritari nel Piano Mattei con il nuovo anno Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal. Paesi che entrano a far parte di un primo gruppo di nove che lo scorso anno era stato inserito nella lista delle nazioni di attenzione da parte dell’Italia: Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Mozambico, Kenya, Etiop .... (leggi
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23/1/2025
COLOMBIA - Elevata al 20% l’aliquota fiscale della tassa sugli alimenti ultra processati Questa tassa, entrata in vigore in Colombia nel 2023, ha l’obiettivo di disincentivare il consumo di generi alimentari che contengono zucchero, grassi e sodio in eccesso.
In proposito, va evidenziato che d’intesa con le disposizioni della riforma fiscale (Legge 2277 del 2022), che definisce le moda .... (leggi
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22/1/2025
AFRICA OCCIDENTALE - Burkina, Mali e Niger fuori da Ecowas il 29 gennaio Burkina Faso, Mali e Niger perderanno il loro status di membro della Comunità economica degli stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) il prossimo 29 gennaio.
Lo si apprende da una comunicazione ufficiale inviata da Ecowas al ministero degli Affari esteri del Mali, citato da Malijet, in cui l’ .... (leggi
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21/1/2025
SLOVACCHIA - Vuole approfondire le relazioni commerciali con l’Italia Il Ministro dell'Economia slovacco Denisa Saková (VV-SD) ha annunciato che la Slovacchia intende proseguire ed espandere le relazioni commerciali con l'Italia. Nuove aree di cooperazione saranno discusse durante la visita ufficiale del Presidente Petr Pellegrini in Italia, durante la quale il Minist .... (leggi
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20/1/2025
ARGENTINA - Il Governo ha reso il sistema anti-dumping più flessibile per agevolare le importazioni, promuovere la concorrenza e abbassare i prezzi Il governo ha riformato il sistema anti-dumping agevolando le importazioni per promuovere prezzi più bassi per vari prodotti e settori industriali. La nuova disposizione riduce i tempi dei provvedimenti e unifica le procedure che finora dovevano essere svolte parallelamente presso due dipartimenti.
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Dopo il calo del 20,9 % registrato nel 2009, l’export italiano di beni torna a crescere a un tasso annuo medio dell’8,4% nel periodo 2010/2012, con un picco del 10,3 % quest’anno e un tasso medio del 7,4 % nel prossimo biennio (+ 8,1 % nel 2011 e + 6,7 % nel 2012). Il pieno recupero rispetto ai valori pre-crisi è tuttavia atteso solo nel 2013, quando le nostre esportazioni raggiungeranno il valore di 395 miliardi di Euro.
Sono queste le principali previsioni del Rapporto Export 2010/2014 di SACE.
Il Made in Italy ha dimostrato una buona capacità di reazione alla crisi, ma non in modo generalizzato: hanno subìto minori riduzioni di domanda e redditività le imprese che sono state in grado di attuare processi virtuosi di ristrutturazione prima del 2008, per poi far fronte alle difficoltà dei mercati tradizionali riposizionando le proprie azioni commerciali ed investimenti verso mercati a maggiore crescita. Nello scenario competitivo internazionale, i tassi di crescita dell’export italiano risultano simili a quelli della Francia e di paesi export-led come Canada e Giappone. Sono invece inferiori a quelli della Germania, che beneficia del forte aumento della produttività dell’industria manifatturiera (avvenuto tra il 2002 ed il 2006), e degli Stati Uniti, che allo scoppio della crisi hanno puntato sull’export per ridurre il deficit della bilancia commerciale.
Dalle previsioni emerge una crescita sostenuta dell’export italiano verso i maggiori mercati emergenti, in primis Brasile, Turchia e Cina, e una maggiore propensione a orientarsi verso destinazioni meno vicine, sia geograficamente che culturalmente, ai nostri imprenditori.
La crescita dell’export verso le economie emergenti “avanzate”, dopo il balzo atteso per il 2010 (+ 13,6 %), sarà mediamente superiore al 9 % annuo, tre punti percentuali in più della performance attesa verso i mercati di destinazione più tradizionali.
La dinamica del fatturato estero verso gli emergenti “in senso stretto” sarà, invece, più vicina a quella complessiva (+ 7,3 %).
Le previsioni indicano un incremento del peso dei beni intermedi (dal 27,3 % del 2009 al 29,9 % del 2014) e d’investimento (dal 40,7 % al 41,5 %) rispetto all’export italiano totale, a fronte di una graduale riduzione dell’incidenza dei beni di consumo. Anche le dinamiche di crescita saranno differenziate per settore industriale, con i beni intermedi – che guidano l’attuale ripresa (+ 16,4 % nel 2010) – a registrare la crescita più veloce, seppure con un rallentamento nel prossimo biennio (+ 8,8 %).
La crescita dell’export dei beni di investimento sarà intensa: + 10,4 % nel 2010, + 7,9 % nel biennio 2011/12. Più contenuto l’incremento per i prodotti agricoli, con tassi di crescita di poco inferiori a quelli storici (+ 5,5 % in media) e per i beni di consumo, che difficilmente registreranno tassi superiori al 5 %.
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